Passa ai contenuti principali
OLEOLITI
OLEOLITI
Qui metterò i composti dei miei oleoliti. Il primo in assoluto che
faccio e x la Candelora, prima festa a cui mi sto preparando. Candele,
rune nuove e oleoliti. Questo è a base di: timo, salice, menta, alloro,
maggiorana. In un altra sezione cercherò di scrivere le diverse
proprietà delle piante.
TIMO
Caratteristiche: il
timo è una delle erbe più note e utilizzate a scopo alimentare.
Appartiene alla famiglia delle Labiate ed è originaria dell’Europa
centro meridionale e dell’Asia Occ. Ne esistono numerose specie e
sottospecie presenti anche in Italia e tutte simili tra di loro.
Comunemente viene chiamato serpillo, sarpullo, pepolino. E’ una pianta
aromatica legnosa alla base, prostrata e strisciante, sempreverde alta
fino a 25 cm, che forma un intrico fitto di rami serpeggianti, da cui
deriva il nome scientifico. I fusti sono sottili e radicanti ai nodi e
ramificati con steli fiorali eretti o ascendenti. Le foglie sono
piccole, lineari verde scuro, i fiori piccole corolle di color rosa e
porpora e compaiono da maggio a settembre.
Proprietà: sono
presenti oli essenziali, flavonoidi, tannini e resine. Ha azione
digestiva, antispasmodica espettorante ed antisettica; sotto forma di
sciroppo è un ottimo calmante per la tosse convulsa dei bambini e per
ogni forma di bronchiti catarrali. Per le sue proprietà antisettiche il
timo è indicato per lavaggi e sciacqui in caso di infiammazioni delle
mucose. L’essenza applicata localmente è indicata contro i dolori della
sciatica e quelli reumatici.
Storia, mito, magia: il nome del genere thymus deriva
dal greco thymòs che ha anche il significato di anima, soffio vitale e
come altre piante dall’aroma gradevole il timo è un simbolo di morte:
in passato si credeva che l’anima dei defunti riposasse nei suoi fiori e
che il suo profumo aleggiasse nei luoghi infestati dai fantasmi.
Descritto dagli autori più antichi, tra cui il filosofo greco Teofrasto,
il timo era conosciuto e ampiamente utilizzato in tutto il Mediterraneo
sin dall’epoca degli Egizi che lo impiegavano in particolare per
l’imbalsamazione delle mummie. I romani ne ricavavano un vino medicinale
che usavano nei sacrifici per gli dei e bruciavano la pianta credendo
che i fumi avrebbero tenuto lontano gli scorpioni, i soldati si
bagnavano nell’acqua di timo per infondersi coraggio e vigore. I
cartaginesi ne sfruttavano invece le sue proprietà antisettiche e
cicatrizzanti per ottenere, mischiandolo al grasso di capra, una crema
per arrestare il sangue delle ferite in battaglia. Nel Medio Evo le dame
ricamavano spighe di timo nelle insegne dei loro cavalieri affinchè le
virtù eroiche della pianta li accompagnassero in battaglia rendendoli
forti e invincibili. I crociati lo portavano addosso come simbolo di
forza e coraggio. In Gran Bretagna si credeva che il timo fosse la
pianta preferita dalle fate. L’erborista Nicholas Culpaper nel XVII°
sec. consigliava l’uso del timo selvatico per trattare il sanguinamento
interno, la tosse e il vomito. Linneo, naturalista svedese usava il timo
per curare le cefalee e i postumi dell’ubriachezza. Il timo assieme
alla lavanda, al rosmarino, e la salvia entrava nel famoso aceto dei
quattro ladroni, panacea universale usata soprattutto durante le
pestilenze.
Piccole perle: per fare un dentifricio antisettico e disinfettante: amalgamare
un cucchiaino di bicarbonato di sodio, uno di carbone di legna o di
radice di fragola in polvere e 2-3 gocce di olio essenziale di timo,
aggiungere l’acqua necessaria per ottenere un impasto cremoso e denso,
mescolare tutto e utilizzare.
SALICE
Il salice è
un arbusto che cresce bene nei luoghi umidi, poiché ama la facile
provvista di acqua naturale sorgiva, suo elemento vitale, i torrenti e i
fiumi sono la sua “terra”. Il suo nome significa “alba” ed è forse
legato alla chiarezza e bellezza delle sue foglie, così delicate.
Molto utile in campagna per intrecciare cesti, fare scope e per legare le viti, grazie ai suoi rami ben flessibili.
Anticamente
sacro per Demetra e alla Luna, è usanza ancora oggi, nel giorno della
Candelora il 2 febbraio, prendere un ramo di salice e metterlo in casa
come protezione dalle inondazioni. Ippocrate, il Padre della Medicina,
curava febbre e dolori con la corteccia di questa pianta, che infatti è
ricca di tannini e ha proprietà febbrifughe, inoltre può sciogliere le
contrazioni muscolari e curare in generale i sintomi del raffreddore.
Si
parla del salice anche tra gli antichi scritti dei Sumeri, nel Papiro
Ebers egiziano del 1500 a.C., in cui si elencano circa 800 rimedi a base
di erbe.
Le preparazioni naturali a base di salice, che si possono trovare in commercio soprattutto nelle erboristerie, possono rappresentare un’ottima alternativa all’acido salicilico di tipo sintetico.
Per il raffreddore è
particolarmente indicato un estratto di salice unito ad estratti
naturali di piante ricche di vitamina C, come ad esempio la rosa canina,
adatto per dare nuova forza al sistema immunitario, ad esso si potrà
unire il propoli.
La
natura non finirà mai di stupirmi: il salice, come detto in apertura,
cresce spontaneamente lungo i corsi d’acqua piccoli o medi o anche
grandi, e chi vive in zone come queste spesso soffre proprio di mali legati all’eccessiva umidità,
ecco la soluzione a portata di mano offerta dalla Madre Terra, senza
acquistare medicine sintetiche basta conoscere le pianete e le loro
proprietà e sapersi curare in modo sano, unito a una buona
alimentazione, che in questo caso dovrà essere ricca di frutta e
verdura, vitamina C e fibre e soprattutto di acqua per essere sempre
idratati.
Ideale il salice bianco anche per combattere il male alle articolazioni, durante la menopausa può migliorare le vampate di calore, le cefalee o ancora gastroenteriti e diarree provocate dal caldo eccessivo.
La corteccia è possibile raccoglierla durante tutto
l’anno (anche se il periodo migliore è la primavera), ma solo da alberi
di almeno 2 o 5 anni, e va raccolta in pezzi abbastanza grossi, per poi
essere polverizzata prima dell’uso.
Ma quanta corteccia si può usare
per i problemi di raffreddore e gli altri sopra citati? Si deve prima di
tutto dire che il rimedio è sottoforma d’infuso, in
cui si usa un cucchiaino di corteccia in circa 200 ml di acqua bollente
da bere per 3 volte al giorno, per le dosi per i bambini consultarsi con
il medico.
Pensate che quando sono andata in Africa e mi è venuta una febbre alta,
con conseguente enterocolite, mi è stata curata semplicemente con della
corteccia da masticare, di un albero fratello del salice! Ha fatto più
effetto quella di tanti farmaci che poco servivano a tamponare le
diverse problematiche intestinali.
Attenzione però che per chi è
allergico all’aspirina, ovvero all’acido acetilsalicilico, il salice è
assolutamente controindicato!
PROPRIETà MAGICHE
Non meno importanti sono le sue proprietà magiche, albero femminile
lunare, il suo nome significa Alba, legato a figure mitiche come Circe,
Demetra, ma sopratutto a Morgana e alla Dea Hecate, La sua natura è
legata all'amore come alla guerra
Appendere un ramo in casa, teneva lontano malefici tendenti a manifestarsi con stati di debolezza e cattiva salute.
Sotto
la protezione dei suoi rami è possibile aumentare l'efficacia degli
incanti, non a caso e chiamato anche albero della strega.
In
Giappone è tenuto d'altissimo conto, per lo Shintoismo ed il buddhismo
tantrico esoterico, animali piante, rocce, fiumi ed ogni espressione
della natura hanno un anima e di conseguenza un Kami uno spirito nel
caso del Salice il suo Kami è una donna .
Per l'oroscopo druidico sono legati al Salice i nati dal 21 febb. al 20 mar. il colore che da giovamento è l'azzurro pallido.
La festività pagana per eccellenza legata al salice è la Candelora.
Commenti
Posta un commento